Cos’è la nuova Total Cookie Protection di Firefox?

Se utilizzate Firefox per la navigazione internet, nelle ultime settimane vi sarà probabilmente capitato di incontrare un pop up che vi richiedeva se attivare o meno una nuova funzionalità chiamata Total Cookie Protection.

 

In cosa consiste la Total Cookie Protection?

 

Sappiamo come la legislazione sui cookie sia cambiata molto spesso negli ultimi anni, ma anche come essa preveda che tutti gli obblighi riguardanti la gestione del consenso all’utilizzo dei cookie siano in capo ai gestori dei singoli siti web e non ai browser.

Ciò che Firefox propone con questa nuova funzionalità, non riguarda quindi il vostro consenso nell’accettare o non accettare cookie da parte dei siti web, ma il modo in cui i cookie vengono salvati e quindi possano ottenere le informazioni sulla vostra navigazione.

Come efficacemente spiegato sul blog di Mozilla a febbraio 2021, la Total Cookie Protection crea delle cartelle diverse per ogni sito web visitato (Cookie Jar), impedendo di fatto ai cookie di profilazione di seguire l’utente da sito a sito, “confinando” il cookie nel sito per il quale l’utente lo ha accettato.

Illustrazione: Meghan Newell – Fonte: blog.mozilla.org 

 

Naturalmente vengono previste delle eccezioni per mantenere elevata l’usabilità e la facilità di navigazione. Pertanto rimangono ad esempio permessi i cookie che permettono di loggarsi o rimanere loggati in molti siti web con le credenziali di Facebook, Google, Apple o altri provider di servizi.

Ciò che viene impedito è che la profilazione più invasiva possa seguire l’utente per tutta la navigazione, anche quando l’utente non ne è a conoscenza.

Questa nuova funzionalità, introdotta in versione Beta da circa un anno, sta venendo ora distribuita a tutti gli utenti e va ad aggiungersi all’altra innovazione riguardante i cookie, ossia la Supercookie Protections. Quest’ultima blocca di default i cookie più invasivi e che aggirano la legislazione sul consenso, installandosi, ad esempio nella cache delle immagini.

 

E gli altri?

 

Firefox non è l’unico colosso di internet molto attivo sul fronte dei cookie e della protezione dei dati personali. Già dal 2020 infatti Apple ha reso il blocco dei cookie di terze parti l’impostazione predefinita su Safari per iOS, iPadOS e macOS.

Tutto questo grande movimento attorno ai cookie viene incontro alla crescente attenzione degli utenti verso la protezione della propria privacy. La profilazione, che consente agli inserzionisti pubblicitari di far arrivare pubblicità su misura per gli utenti, è sempre più complessa. Meta, ad esempio, si sta battendo a favore della profilazione arrivando ad asserire che è ciò che mantiene il Social Network gratuito.

 

Cosa cambia ora?

 

Per i fruitori dei siti web non cambia molto. La privacy è un po’ più protetta, ma il (fastidioso) cookie banner rimarrà diffuso su tutti i siti web continuando a rallentare e infastidire la navigazione. La pubblicità non diminuirà affatto e probabilmente sarà meno ritagliata sui nostri gusti, diventando quindi meno utile.

Per i gestori di siti web non cambia nulla. Gli obblighi rimangono quelli introdotti con l’entrata in vigore dell’ultima variazione legislativa a inizio 2022.

Per gli inserzionisti la pubblicità sarà probabilmente un po’ più difficile effettuare campagne che utilizzavano la profilazione, come ad esempio le di remarketing multipiattaforma.